160
castelli
In
valditaro durante il Medioevo esistevano ben 160 castelli,
dei quali soltanto una trentina sono giunti sino ai nostri
giorni in buono stato di conservazione.
Le
origini storiche di questi castelli risalgono ai tempi in
cui i Longobardi dominavano gran parte della pianura
padana e cercando uno sbocco verso il mare individuarono
nel Passo della Cisa il naturale passaggio tra le montagne
appenniniche.
D'altra
parte già i romani, al tempo in cui Luni (oggi scomparsa)
era una città ed un porto fiorente, avevano costruito
lungo la strada che univa la valditaro al nord solide postazioni
difensive. Sulla traccia di questa strada romana i Longobardi
costruirono la via francigena, per il controllo della quale
la lotta tra i piccoli feudi si fece feroce e cruenta.
In
questo periodo si può collocare la costruzione dei
più importanti castelli della valditaro tra i quali
il castello del Piagnaro di Pontremoli, la Rocca di Villafranca,
il borgo fortificato di Filetto.
In
seguito il processo storico che portò all'edificazione
di un gran numero di castelli ebbe una spinta decisiva quando
la famiglia Malaspina acquisì un ruolo determinante
nella vita politica della valditaro. Vennero così
costruiti un gran numero di castelli, usati dai vari rami
della famiglia come residenze e come difese del territorio.
A questo proposito va ben chiarito che i Malaspina seguirono
circa la successione degli eredi al potere feudale leggi
del tutto diverse da quelle che regolavano gli altri feudi
italiani: il patrimonio, i possedimenti, il potere venivano
divisi in parti eguali tra tutti i figli, senza trattamento
particolare per il primogenito. Questo portò alla
formazione di decine di micro feudi, all'interno dei quali
ad ogni successione venivano costruiti nuovi castelli. Ciò
portò a costellare il territorio lunigianese di una
miriade di piccoli e pittoreschi castelli, ma sicuramente
indebolì, generazione dopo generazione, il potere
della famiglia. |