|
|
|
|
|
Personaggi di valditaro |
|
|
|
gggg |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Jacopo
Loris Bononi
scienziato, umanista
Per ricordare i legami tra la valditaro e la stampa, è sorto il Museo della Stampa «Jacopo da Fivizzano» (Palazzo Fantoni Bononi), fortemente progettato e voluto da Loris Jacopo Bononi.
I primi libri con i primi caratteri tipografici italiani sono stati stampati in valditaro intorno al 1470, esattamente a Fivizzano, che allora faceva parte della Repubblica Fiorentina. Racconta Bononi in "Libri & Destini": «A Fivizzano, una piccolissima città storica che nel Quattrocento contava forse 600 abitanti, si è cominciato a stampare libri 11 anni prima che a Vienna, 9 prima che a Londra, 7 prima che a Oxford, Ginevra, Barcellona, 5 prima che a Bruxelles, e si noti che lo stampatore non era uno straniero come stranieri erano gli stampatori delle città sopra ricordate, ma era un nativo di Fivizzano.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Manfredo
Giuliani
storico (1882 - 1969)
E' sicuramente lo studioso pontremolese più significativo di questo secolo. Le sue ricerche hanno costituito la base portante per la creazione e lo sviluppo di una cultura storico - etnografica che in valditaro sta dando oggi frutti fecondi. Manfredo Giuliani nacque a Pontremoli nel 1882, studiò a Pisa dove frequentò la facoltà di Lettere e Filosofia. Il suo carattere polemico e indagatore lo porterà ad organizzare delle vere e proprie battaglie culturali e regionalistiche. L'incontro alla Spezia con Ubaldo Mazzini, Achille Neri e Giovanni Sforza, che avevano dato vita al "Giornale Storico della valditaro", fu determinante. Una prima tappa importante nella sua esperienza culturale era stata "Apua Giovane", una rassegna di arte, storia e filosofia, di cui uscì un solo numero e il cui direttore fu Roccatagliata Ceccardi. Qui si faceva promotore di un movimento regionale di rinnovamento delle tendenze e delle forme di vita. Una vera e propria aspirazione di stampo mazziniano.
|
|
|
|
|
|
|
|
Luigi
Poletti
scienziato e poeta (1864 - 1967)
Lo si ricorda ancora ultracentenario passeggiare per le vie del centro di Pontremoli, attento e curioso di tutto e pronto a rispondere con grande vivacità intellettuale alle domande che immancabilmente gli venivano rivolte.
Nacque a Pontremoli nel 1864, frequentò il ginnasio vescovile e si trasferì quindi a Parma dove iniziò gli studi liceali che terminò a Torino, qui si iscrisse all'Università che tuttavia abbandonò per seguire il suo multiforme istinto. In lui avrà prevalso la poesia o la scienza? E' una domanda che spesso è stata posta, fine a se stessa, perché si sa, ai pontremolesi la "Zumiana" o "Al Lupomanaio" stanno più a cuore che non tutti quei "numeri primi" che Poletti per lunghi anni ha inseguito e per i quali è giustamente ricordato nella storia della matematica.
|
|
|
|
|
|
|
|
Giovanni
Sismondo
vescovo (1879 - 1957)
Monsignor Sismondo nacque a Brusasco nella diocesi di Casale Monferrato il 13 settembre 1879 da Giuseppe ed Irene Mijno.
I suoi genitori erano contadini e fu a questa scuola di vita, dura ma legata agli eterni valori della fede cristiana che Sismondo crebbe. Terminate le scuole elementari, aiutò la famiglia nel lavoro dei campi. Fu ordinato sacerdote il 16 luglio 1905. Conseguita la laurea in dogmatica nel 1907 presso la facoltà di Torino, insegnò in seguito eloquenza, storia e teologia morale presso il seminario di Casale.
Il 6 febbraio 1930 l'Osservatore Romano riportava la nomina di monsignor Sismondo a vescovo di Pontremoli.
|
|
|
|
|
|
|
|
Luigi
Campolonghi
giornalista (1876 - 1944)
Luigi Campolonghi è figura di primo piano nella storia del socialismo italiano. La sua fu una vita avventurosa, interpretata col segno della fede nei valori della dignità dell'uomo e della democrazia. Nacque a Pontremoli nel 1876 "in una patriarcale facoltosa famiglia pontremolese" come dice Mino Tassi che ne fu il biografo. Studiò presso il Collegio Maria Luigia di Parma da cui fu espulso nel 1894 per propaganda rivoluzionaria. Altre due volte fu cacciato per lo stesso motivo da scuola e troncò definitivamente gli studi nel 1898 quando dovette fuggire a Marsiglia per evitare di essere arrestato. A Pontremoli a quel tempo si era formato un attivo gruppo di militanti socialisti attorno all'avvocato Pietro Bologna che aveva fondato sin dal 1887 un Circolo Operaio e successivamente una Cooperativa di Produzione e di Lavoro. A queste iniziative aveva partecipato anche Campolonghi con Azeglio e Angiolino Cortesi, Tito Bassignani, Vittorio Carloni, Pietro Ferrari, Orlando e Pirro Orlandini, Alceste De Ambris e Giovanni Sardella impegnati in un'azione di emancipazione politica e sociale. Nacque in questo periodo (1898) il giornale socialista "La Terra", direttore fu Luigi Campolonghi, tuttavia per poco tempo poiché lo stato d'assedio in provincia di Massa, nel maggio, pose fine alle pubblicazioni del giornale dopo otto numeri.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Pietro
Giovanni Parolini
musicista (1789 - 1875)
Fu uno dei personaggi pontremolesi più conosciuti e autorevoli nel secolo scorso. Musicista, compositore di repertori a carattere religioso, seppe guadagnarsi nella sua lunga vita di studi una fama nazionale.
La sua carriera di musicista fu indubbiamente, in qualche modo, condizionata dall'affetto che portava alla sua città, che lo indusse ad accontentarsi di un posto di Maestro di Cappella e organista della cattedrale invece che inseguire i richiami più allettanti della notorietà fuori del borgo natio.
La sua predisposizione per la musica trovò applicazione e guida all'età di tredici anni presso alcune dilettanti locali di pianoforte che lo indirizzarono successivamente a Borgotaro dal noto maestro Carlo Gervasoni. Qui Parolini si applicò allo studio dell'accompagnamento con grande volontà tanto che in breve tempo fu in grado di seguire senza alcuna preparazione, e all'improvviso, brani musicali impegnativi.
|
|
|
|
|
|
|
|
Pietro
Cocchi
pittore (1826 - 1846)
Pietro Cocchi nacque a Pontremoli nella parrocchia di S. Cristina il 27 gennaio 1826. Fin dai primi anni rivelò una spiccata attitudine al disegno di cui apprese i rudimenti dal sarzanese Sebastiano Morotti.
I suoi primi saggi pittorici destarono meraviglia nei suoi concittadini e acquistò ben presto la fama di fanciullo prodigio. Alcuni pontremolesi di allora, presagendo le possibilità del giovanissimo artista, si interessarono a lui e vollero provvedere alla sua educazione. Ciò non deve meravigliare, Pontremoli godeva a quel tempo di una invidiata tradizione artistica, affermatasi nel '700 e rappresentata da artisti quali G. Battista Natali, Giuseppe Bottani, Antonio e Giovanni Contestabili, Pietro Portogalli.
A cavallo tra il XVIII e il XIX secolo lavorarono a Pontremoli valenti artisti forestieri come Jacopo Berger di Chambery, maestro di pittura all'Accademia di Napoli, il veronese G. Cignaroli, che fu tra i più qualificati pittori italiani del tempo e il senese Giuseppe Colignon. Tutti questi artisti arricchirono Pontremoli di notevoli opere decorative, pittoriche e architettoniche che si conservano ancora in quasi tutte le chiese e nelle case patrizie della città.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Stefano
Bertolini
giureconsulto
(1711 -1782)
Il suo nome si legò indubbiamente al periodo delle riforme che nel XVIII secolo furono iniziate soprattutto in Lombardia, in Toscana e a Napoli.
Stefano Bertolini occupò un posto di primo piano nel riordinamento legislativo ed economico nella Toscana del '700, accanto a Neri, Ruccellai, Tavanti e Gianni.
Nacque a Pontremoli nel 1711 ed ebbe un'educazione di tipo umanistico nel collegio di Prato, compì a Pisa gli studi universitari presso la facoltà di Giurisprudenza ove prese contatto con professori come Bernardo Tanucci e Pompeo Neri, che furono promotori di illuminate riforme legislative. Si formò una cultura vasta e solida riflettendo sui principi del diritto e indagando criticamente la funzione della storia sull'evoluzione delle leggi. Si rese conto che occorreva superare il dogmatismo dei principi, contrastanti con le nuove consuetudini, giungendo a un riordinamento del corpo di leggi vigenti che si sarebbe dovuto basare principalmente sul diritto naturale.
|
|
|
|
|
|
|
|
Alessandro
Malaspina
navigatore (1749 - 1810)
Fu uno dei più grandi navigatori di tutti i tempi, rinnovando nel XVIII secolo la grande tradizione marittima italiana costituita da Colombo, Vespucci, Caboto, Verazzano.
Nacque nel castello di Mulazzo, a 8 Km da Pontremoli, nel 1749 da Carlo Morello e Caterina Melilupi di Sorano.
Il desiderio di avventura lo spinse in Spagna nel 1774 dove fu ammesso come guardiamarina. L'anno successivo, durante la guerra col Marocco, seppe guadagnarsi, dando prova di valore, la promozione ad alfiere di fregata e quindi di vascello.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Gio
Rolando Villani
giurista,
letterato, mercante (1510-?)
Gio Rolando Villani incarna nella sua persona le tre figure del mercante, del giurista e del letterato, quelle che meglio rappresentano la Pontremoli fra il '300 e il '700. Qui nasce nel 1510 quando il borgo intesse da tempo una vasta rete di relazioni mercantili con Genova, Milano, Firenze e persino Venezia, mentre i giuristi pontremolesi, che non possono fare la loro fortuna in patria, vanno a portare i loro uffici come magistrati, giudici o docenti in potentati e stati di tutta Italia. Il padre di Gio Rolando è appunto un giurista, che ha seguito la via del Genovesato, viene nominato dalla Serenissima Repubblica Vicario nell'isola di Chio nell'Egeo e parte per essa lasciando il figlio in fasce.....
|
|
|
|
|
|
|
|
Paolo
Belmesseri
poeta
Nel secolo di Ariosto, Tiziano Bonarroti, Paolo Belmesseri trovò un posto di rilievo nella storia della poesia del suo tempo.
Non si conosce con precisione la data della sua nascita che tuttavia si può collocare attorno al 1480 ed è certo che nacque a Pontremoli come si rileva dalla intestazione dei suoi carmi: "Paulus Belmesserus Pontremolanus".
Fu medico, teologo, ma soprattutto poeta. Nel 1512 lo troviamo lettore, presso l'Ateneo bolognese, di logica, medicina e filosofia ed è questo il periodo in cui strinse amicizia con Ludovico Ariosto e Cornelio Lambertini.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Nicodemo
Trincadini
diplomatico
(1411 - 1481)
Il Gerini nelle sue "Memorie Storiche di valditaro" lo definisce "distinto personaggio e scrittzzzzzzzore", in realtà Nicodemo Trincadini fu principalmente un abile diplomatico e un sagace uomo politico, nello stesso tempo gli storici gli concedono la patente di poeta latino e giureconsulto.
Nacque a Pontremoli nel 1411, scarse notizie si hanno intorno ai suoi anni giovanili. Fu amico di Filelfo, del Belmesseri, poeta pontremolese, e dell'Ivani, umanista sarzanese, ma soprattutto sono interessanti i suoi rapporti col conte Francesco Sforza del quale fu uno dei massimi sostenitori.
Con lui infatti iniziò una carriera diplomatica che lo pose a contatto con le grandi vicende della politica italiana ed internazionale del suo tempo.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|