L'Impero Napoleonico
Fin dal 1796, nonostante l'impegno preso da Napoleone di salvaguardare l'indipendenza del Ducato, la popolazione della Valtaro dovette subire alcune scorrerie dei sanculotti che, attestati oltre le Centocroci, incuranti degli accordi, effettuavano puntate nel corso delle quali rubacchiavano qua e là ed erigevano gli alberi della libertà, per cercare di propagandare le loro idee rivoluzionarie. Più
di una volta il distaccamento austriaco, che si trovava nel castello di Compiano,
dovtte ricorrere ad alcune cannonate per metterli in fuga.
Nel
1804 Napoleone Bonaparte divenne Imperatore dei Francesi e cominciò a rimodellare l’Italia secondo suoi disegni particolari.
Nel
1805, per ragioni strategiche, staccò il territorio dell’Alta Valtaro dall’ex Ducato di Parma per incorporarlo nell'Impero Francese, assegnandolo al Dipartimento degli Appennini con Prefettura a Chiavari e sottoprefettura a Borgotaro, che divenne sede di Arrondissement.
Da quel momento, e fino al 1814, i valtaresi divennero cittadini francesi a tutti gli effetti.
Ma
i mutamenti non si fermarono qui, in quanto Napoleone diede nuovi confini
ai comuni esistenti e ne creò dei nuovi. Venne infatti costituita la "Commune" di
Valdena che comprendeva tutti i territori posti sulla destra del Taro che oggi
appartengono ai Comuni di Borgotaro e Albareto, con esclusione di quella parte che oggi forma le frazioni di Belforte e Gorro, allora nella giurisdizione di Berceto. Ampliò il territorio di pertinenza del Comune di Borgotaro fino alla
sponda destra del Ceno.
I montanari del Ducato, specie i piacentini, si ribellarono piu volte, subendo
dure condanne a morte. In Valtaro, famosa la rivolta dei borgotaresi che nel
gennaio del 1806 strinsero d’assedio il castello, mettendo in fuga le autorità e
alcuni ufiìciali francesi che ripararono a Pontremoli
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