I Romani
Già abbiamo parlato delle difficoltà incontrate dai Romani nella conquista definitiva del territorio occupato dai Liguri. Questa avverrà dopo la fondazione
di Parma (183 a.C.) e dopo che migliaia di Liguri saranno deportati dalle montagne al piano (Liv. XLI, 11-19).
Dal 166 a.C. al 158 a.C., la romanizzazione si estenderà alle silvae e ai saltus dell’Appennino.
Molti i “segni” della presenza romana rimasti nella Valtaro. Fornaci romane si
trovano a Drusco (Bedonia), a Pian del Monte (Tiedoli-Borgotaro) e nell’Oasi
dei Ghirardi sulla sponda del Rio Rizzone.
Sepolture di quel periodo sono state individuate sul Monte Molinatico, mentre a San Vincenzo (Borgotaro) nel canale detto “dei Morti”, sono state trovate alcune monete d’argento romane del periodo repubblicano.
Nella famosa Tavola Alimentaria o Traiana o di Veleja (PC), risalente al 102-117 d.C., che si trova a Parma nel Museo di Archeologia, troviamo documentata quella che era l'organizzazione amministrativa di quel periodo. Veleja era un centro dei Liguri Veleiates e dopo l'occupazione romana divenne colonia di diritto latino e, successivamente, “Municipium” romano (49 a. C).
Nel 1747 a Macinesso, nel piacentino, durante i lavori di aratura vennero
rinvenute alcune lastre di bronzo con inciso un testo latino. Ricomposti i frammenti e tradotto il testo, ci si accorse di aver trovato uno dei più importanti documenti epigrafici dell’antichità.
Dopo il ritrovamento vennero eseguiti degli scavi e venne alla luce una città: Veleja.
Nella Tavola, nella quale sono riportati i nomi di località che dipendevano da quel Municipio, sono citati, tra gli altri, Saltus Bituniae (Bedonia), Adrusiacus (Drusco di Bedonia), Saltus Pruediaque Tarboniae (Trapogna di Borgotaro), Taxtanulae (Testanello di Borgotaro).
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